Ricordi...

Ogni tanto mi piace fermarmi a pensare e fare un tuffo nel passato.torno indietro,ai miei 3 anni di buio totale e rivivo quei momenti come se non fossero mai passati.sta tutto lì,in una parte della mia memoria che ogni tanto viene fuori causata anche dalle situazioni che si vengono a creare.visto che c'ero ho letto anche un pò di messaggi dove ho scritto che mi sentivo impotente di fronte alla malatti,non ce la facevo,non riuscivo a mangiare,la notte non dormivo e pensavo a cosa poteva servirmi continuare per la via di an.mi logoravo l'anima perché se da un lato volevo mettermi in gioco e provare a guarire,dall'altro ero così spaventata di perdere il 'controllo',quello che an mi aveva dato.decidere cosa mangiare,restringere le calorie,digiunare,cucinare per gli altri e non mangiare mi faceva sentire incredibilmente forte.mi sentivo superiore agli altri.io potevo,gli altri no.io ero migliore degli altri o almeno così an diceva.voleva farmi credere questo,mi faceva affermare questo in modo che potesse sopravvivere meglio.ma io?io che fine facevo?avevo una terribile paura che cominciando ad assumere tutte quelle calorie,che per me erano troppe ma anche i bambini mangiano di più,avrei fatto una mega abbuffata.non mi sarei più fermata e non sarei riuscita più a restringere o digiunare,di conseguenza il mio peso sarebbe aumentato e io avrei fatto sempre più schifo...come se già non ne facessi abbastanza.mi dicevano di provare e che i comportamenti malati non si dimenticano.non ci credevo e quel 'provare'mi costava molto,significava morire,perdere tutto quello che con tanti sacrifici avevo ottenuto.non so ancora per quale ragione ho deciso di mettermi in gioco,forse perché vedevo che la mia vita era fatta di nulla,forse perché io mi sentivo nulla e volevo diventare qualcosa.così ho cominciato a provare...non riuscivo a fare un passo dietro l'altro senza cadere e tante volte mi sono sentita un fallimento ma ogni volta venivo incoraggiata e mi veniva concessa un'altra possibilità,e poi un'altra e un'altra ancora...fino ad arrivare dove sono adesso...col pieno controllo. Libera di mangiare o non mangiare,libera di uscire o non uscire,libera di guardarmi allo specchio e di pesarmi e vedere al di là dell'immagine e del peso...riconoscere il mio valore!ho scoperto con meraviglia che mangiare non è né bello né brutto ma necessario e quanto è piacevole farlo con gli altri,cucinare con gli altri e stare a tavola a parlare,ridere e scherzare senza stare con lo sguardo fisso sul piatto e con la paura di essere osservata.all'inizio mi sembrava così lontana da me quella meta,la guarigione...convinta che non l'avrei mai raggiunta,posta in una cima troppo alta perché io potessi raggiungerla...e invece?a piccoli passi ci sono arrivata e la vista da lassù è molto migliore.mi sono resa conto che la vita non è fatta di chili ma di tanto altro.il valore delle persone non si misura sulla bilancia.e se qualcuno crede così non ho ancora capito come funziona.se sono i chili a dare valore non dovrebbe essere che più pesi più ne hai e non il contrario?l'eccessiva magrezza porta solo in una direzione...ovvero alla morte,nel peggiore dei casi morire da vivi.in conclusione dico che le paure ci sono,come è normale che sia,ma si affrontano per superarle.an si può sconfiggere.non è altro che una malattia,un pò troppo bastarda ma pur sempre una malattia per sui esiste medicina ed è il cibo e le dosi si prendono tutte guarire si può e bisogna sempre reagire ad ogni suo attacco e insistere nella battaglia e anche se ci colpisce e ferisce chi se ne importa?è solo una ferita che guarisce...mica dura per sempre